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Il Succedersi del Tempo

Nel “salotto barocco” del centro storico di Scicli, meta di sempre più numerosi visitatori, turisti ed amanti dei luoghi e della cultura siciliana, si insedia sin dal XVIII secolo il maestoso palazzo.

Dei passaggi delle epoche precedenti esistevano poche cose, non c’era traccia di nessun mobile, alcune delle volte dipinte erano state usurpate, di tessuti e parati che rivestivano le pareti interne delle camere si scorgeva solo qualche frammento. Si sono potuti recuperare buona parte dei pavimenti che hanno trovato nuova vita tra lastre di “Pietra Pece” che ha sostituito le parti mancanti della pavimentazione dell’epoca.

Il degrado antropico delle facciate in pietra di tufo ricoperte da patine biologiche, inoltre una vasta presenza di vegetazione infestante, infiltrazioni, erosioni, esfoliazioni e distacchi di vario genere sono i segni tangibili del tempo. Un sapiente e minuzioso restauro durato due anni ha fatto sì che tornasse a risplendere ogni dettaglio del palazzo, paramenti, scale, pavimenti e le volte dipinte.

Il trascorrere dei secoli e la mancanza di manutenzione hanno permesso negli anni che alcune travi in legno dei tetti si spezzassero compromettendo, oltre la staticità degli stessi, la tenuta all’acqua. Nuove travi lignee, un nuovo tavolato e quant’ altro occorre per realizzare i nuovi tetti ventilati, fanno da letto alle antiche tegole esistenti prodotte dalla famosa Fornace Penna.

I bassi del palazzo, i vecchi magazzini, ora sono delle camere d’albergo. L’androne, accuratamente ristrutturato e restaurato, oggi è la reception, mentre la corte interna accoglie i clienti che amano immaginare il succedersi del tempo tra quelle mura. Al piano nobiliare saloni e camere lussuose accolgono turisti e visitatori della bella cittadina. Notevole importanza è stata data allo studio illuminotecnico che ha valorizzato ogni opera o complemento che si trova all’interno del palazzo.

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